Una prima valutazione di Protezione dell’infanzia Svizzera in merito a tutte le posizioni della consultazione sull’avamprogetto del testo di legge mostra che il progetto del radicamento dell’educazione non violenta nella legge trova un ampio sostegno da parte dei cantoni e dei partiti politici. Anche gli attori della società civile accolgono esplicitamente con favore l’avamprogetto – anche se alcuni auspicherebbero una legge più incisiva.
Tutti i 26 cantoni hanno partecipato alla consultazione e tutti i cantoni sostengono l’integrazione del cpv. 1 dell’art. 302 CC proposta dal Consiglio federale:
In particolare [=i genitori] devono educarlo senza ricorrere a punizioni corporali e ad altre forme di violenza degradante.
A eccezione di Neuchâtel, tutti i cantoni concordano anche con il nuovo art. 302 cpv. 4 CC. Quest’ultimo aggiunge in via integrativa:
I Cantoni provvedono affinché, in caso di difficoltà educative, i genitori e il figlio possano rivolgersi, insieme o separatamente, a consultori.
Ampio consenso sull’avamprogetto
Sei cantoni hanno dichiarato che la violenza fisica nel testo di legge dovrebbe essere esplicitamente menzionata e sempre sei cantoni preferirebbero che ai bambini venisse riconosciuto esplicitamente il diritto a un’educazione non violenta. Dei partiti politici il PS condivide tali osservazioni. Per il resto tutti i partiti sono favorevoli all’avamprogetto del Consiglio federale senza ulteriori integrazioni. Solo l’UDC è contrario all’avamprogetto.
Oltre 40 associazioni, organizzazioni della società civile e istituti giuridici universitari accolgono favorevolmente il progetto. Infatti, anch’essi hanno ribadito che il diritto a un’educazione non violenta dovrebbe essere formulato in modo più esplicito e che la violenza psicologica dovrebbe essere menzionata espressamente. Come Protezione dell’infanzia Svizzera, anch’essi chiedono che nel nuovo cpv. 4 proposto siano menzionati non solo i consultori, che i cantoni dovrebbero fornire come offerta, ma anche «ulteriori offerte di sostegno». In tal modo sarebbero, ad esempio, inserite anche le offerte della formazione dei genitori e del sostegno a domicilio.
Nel complesso vi è, quindi, un ampio consenso riguardo all’avamprogetto del Consiglio federale sul radicamento nella legge dell’educazione non violenta. Il rapporto ufficiale sui risultati della procedura di consultazione sarà pubblicato nella seconda metà del 2024.
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