Punti di vista di Tamara Beck
«Ancora oggi ricordo una storia che mi aveva raccontato mio padre: ai suoi tempi, era ancora usanza che i maestri trattassero male gli allievi, per esempio bacchettandoli sulle dita o prendendoli a cinghiate sui polpacci. Quando mio nonno scoprì da dove venivano i lividi del figlio, andò dal maestro e gliene disse quattro, e la cosa non si ripeté più. Sono rimasta molto colpita dal fatto che mio nonno avesse preso le difese di mio padre, in un periodo in cui i bambini non avevano ancora il “valore”, se così si può dire, che hanno oggi, in cui avevano meno libertà di scelta (per esempio solo il figlio maggiore poteva studiare) e dovevano soprattutto dare una gran mano alla famiglia. Come madre, anch’io ho sperimentato in prima persona che cosa significhi avere i nervi a fior di pelle e quanto si possa arrivare vicini a trattare male i propri figli, usando parole pesanti o passando alle mani. In quei momenti ci vuole ben più della padronanza di sé e dell’autoriflessione. È necessario soprattutto molto più sostegno per i genitori, che spesso sono chiamati a giostrare molte cose nel contempo e hanno poche possibilità di ricaricare le loro batterie.»
Tamara Beck
Blogger del sito mamamal3.ch, giornalista e madre di 3 figli