Ripercussioni della violenza in ambito educativo
La violenza in ambito educativo può comportare varie conseguenze. Le ripercussioni non sono uguali per tutti i bambini (
Schöbi 2017) e dipendono da diversi fattori come:
- Tipo e entità della violenza
- Capacità generale di sopportazione del bambino (resilienza)
- Sostegno sociale del bambino da parte di altre persone
- Eventuali pesi sopportati in precedenza
- Età e sesso del bambino
Le conseguenze della violenza in ambito educativo possono essere:
- Danni fisici come cicatrici, ferite o lesioni interne
- Deficit cognitivi, per esempio nello sviluppo linguistico o nel profitto scolastico (in quest’ultimo caso ciò dipende da una ridotta capacità di concentrazione e rendimento)
- Deficit emotivi, per esempio benessere psicologico ridotto, sintomi di depressione, paure, scarsa fiducia nelle proprie capacità o scarsa autostima.
- Chi ha sperimentato la violenza durante l’infanzia può sviluppare a lungo andare un comportamento negativo e indesiderato: per esempio atti aggressivi, criminali o asociali in età infantile o giovanile, ma anche adulta. Oltre a ciò, c’è una maggiore probabilità, una volta diventati adulti, di commettere a propria volta atti violenti (per esempio legati a violenza domestica o sessuale) o di commettere altri reati.
- C’è un rischio più elevato di soffrire, in età adulta, di disturbi psichici come depressioni, ansie o addirittura pensieri suicidi, alcolismo, tossicodipendenze, disturbi alimentari e altri disturbi gravi della personalità (MacMillan, Boyle, Wong, Duku, Fleming, Walsh 1999: 805–809).
- Disturbi acuti da stress (stati di choc) dovuti alle esperienze traumatiche vissute, per esempio abusi sessuali, che a lungo termine possono trasformarsi in disturbi post-traumatici da stress (Fegert, Hoffmann, König, Niehues, Liebhardt 2015: 147–150).
Le conseguenze della violenza in ambito educativo sono più gravi per i bambini di età inferiore rispetto a quelli più grandi. Motivo di ciò può essere il fatto che nei bambini piccoli lo sviluppo è meno avanzato. Non avendo ancora raggiunto la maturità, sono meno in grado di proteggersi dalla violenza e di reagire. A ciò si aggiunge che, a questa età, le uniche persone di riferimento sono spesso i genitori. Se sono loro a perpetrare la violenza, il bambino non ha una persona a cui rivolgersi per chiedere aiuto.
Va, inoltre, sottolineato che le conseguenze della violenza in ambito educativo possono essere gravi anche nell’adolescenza. Spesso si manifestano in aggressività, depressioni, pensieri suicidi, ansie e anomalie del pensiero.
La violenza psicologica è dannosa quanto quella fisica.
Le ricerche relative alle conseguenze della violenza si riferiscono soprattutto alla violenza fisica, poiché la violenza psicologica è più difficile da elaborare. Ripercussioni della violenza psicologica vengono regolarmente sottovalutate o minimizzate. Spesso le esperienze di violenza psicologica (umiliazione, offese, rifiuto, mortificazione, mancanza di affetto, minacce, intimidazioni, ecc.) hanno ripercussioni più pesanti sulle condizioni emotive dei minori della violenza fisica (
Schöbi 2017).
Vittime di violenza multipla
Spesso le varie forme di violenza come la violenza fisica, la negligenza, i maltrattamenti psicologici e la violenza sessuale non si presentano da sole, ma in contemporanea o scaglionate nel tempo (
Fegert, Hoffmann, König, Niehues, Liebhardt 2015: 44–45). Per esempio, ci sono casi di negligenza o abuso sessuale spesso abbinati a violenza psicologica. Soprattutto per i bambini e gli adolescenti esposti a vari rischi e già oppressi da problemi, il rischio che diventino nuovamente vittime di violenza è elevato. Per questo è importante aiutare prima possibile i bambini e gli adolescenti colpiti.