Nella prossima sessione estiva, il Consiglio degli Stati affronterà due mozioni, con cui il Consiglio federale verrà incaricato di elaborare una strategia e un piano d’azione nazionali per la lotta alla dilagante violenza sessuale verso i bambini su Internet.
La mozione Feri (20.4084) «Strategia nazionale di lotta alla pedocriminalità in Internet» ha come obiettivo quello di unire le forze in campo. La mozione Bulliard (19.4349) esige un piano d’azione per l’attuazione concreta di tale strategia. La lotta alla violenza sessualizzata è un dovere sociale, che coinvolge molti attori e richiede che tutti – Confederazione, Cantoni e privati cittadini – uniscano le loro forze. Avere una strategia e un piano d’azione è importante affinché tutti lottino per un obiettivo comune e per offrire una migliore protezione a bambini e adolescenti.
I fatti esigono un’azione immediata
La cyber-pedocriminalità dilaga a un ritmo vertiginoso. Le cifre attuali mostrano che quasi il 50% di tutti gli adolescenti ha subito almeno una volta molestie sessuali online. Quasi la metà delle ragazze è già stata invitata da una persona sconosciuta a inviare foto erotiche di sé stessa. Nel cyberspazio, bambini e adolescenti sono costantemente esposti al pericolo. Purtroppo, ormai, i mezzi a disposizione non sono più sufficienti. L’UE ha riconosciuto da molto tempo quanto sia urgente la necessità di intervento, tanto che già nel luglio 2020 ha approvato una strategia per lottare più efficacemente contro gli abusi sessuali sui bambini, online e anche offline. Nella presente scheda informativa vengono indicati i provvedimenti necessari in Svizzera per proteggere i bambini dalla cyber-pedocriminalità.
La Commissione degli affari giuridici resta ferma allo status quo
A supporto della bocciatura delle mozioni, la Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati fa riferimento alla collaborazione della Confederazione con i Cantoni e l’estero, la quale è principalmente limitata al perseguimento penale in presenza di segnalazioni di contenuti pedocriminali. Il problema della violenza sessualizzata contro i bambini su Internet va ben oltre questo ambito: è necessario riassumere i provvedimenti a livello di prevenzione, possibilità di segnalazione e aiuto alle vittime affinché mirino a un unico obiettivo. I Paesi limitrofi hanno riconosciuto il problema e si sono uniti per affrontare insieme il rapidissimo sviluppo tecnico. È tempo di agire per la Svizzera, per restare al passo con gli altri.
La lotta alla pedocriminalità è un dovere sociale
Nessun bambino è in grado di tutelarsi da solo dalla violenza su Internet. La Svizzera ha bisogno di una strategia efficace a livello nazionale, che affronti il problema a 360°. È quanto richiesto anche dalle e dagli esperti nel rapporto recentemente pubblicato dal Consiglio federale in merito alla «Protezione di bambini e adolescenti da reati sessuali su Internet» datato 11 gennaio 2023. «I rapidissimi sviluppi sulla rete mostrano che, a livello di protezione dell’infanzia su Internet, la Svizzera presto non riuscirà più a stare al passo, se non decidiamo di agire insieme, subito e in modo coordinato»: ne è convinta Regula Bernhard Hug, Direttrice del Segretariato generale di Protezione dell’infanzia Svizzera.