La lingua dei neonati: piangere e molto altro ancora
La natura ha fatto in modo che il pianto dei bambini diventi più insopportabile più a lungo va avanti. È così che i genitori prendono consapevolezza del bambino e dei suoi bisogni. Un neonato di solito vuole dire qualcosa ai genitori quando piange: aiutami, ho fame, ho bisogno di pannolini puliti, ho bisogno della tua vicinanza, ho troppo freddo, ho troppo caldo, sono stanco... Per i neonati piangere è anche faticoso. Quindi è importante che i genitori reagiscano prontamente a questo. È molto più difficile consolare un neonato che piange e strilla forte.
Il pianto è uno di tanti segnali con cui un neonato può mostrare che è in una situazione di stress. Già prima di iniziare a piangere, i neonati lanciano segnali molto più piccoli e meno evidenti. Nelle situazioni di stress moderato, i neonati sono già in grado di autoregolarsi molto bene.
Un neonato
- mette le mani o gli oggetti in bocca
- tira fuori la lingua
- gira la testa o tutto il corpo dall'altra parte
- allunga il corpo
- respira in modo irregolare e rumoroso...
Dal punto di vista dei genitori, questo significa che bisogna dare modo al proprio figlio di fare una pausa. Cercate di trovare il giusto equilibrio tra stimoli (p. es. il gioco) e pause. I neonati sono in grado di mantenere l’attenzione solo per pochi secondi, poi hanno bisogno di un’altra pausa. Man mano che il bambino cresce, aumenta il tempo in cui riesce a mantenere l'attenzione. È consigliabile quindi svolgere attività stressanti per il bambino, come cambiare il pannolino, quando non è teso.
I neonati sono anche in grado di mostrare che sono aperti al gioco e alla relazione.
Il neonato
- è sveglio e vigile
- cerca il contatto visivo
- sorride
- si muove tranquillamente
- lalla...
Quando il neonato strilla senza motivo
Ad ogni modo, nei primi mesi di vita, molti bambini piangono anche senza un motivo. Questo fenomeno, definito pianto inconsolabile, aumenta costantemente fino all'età di 6 settimane. Molti neonati piangono per due o tre ore al giorno, soprattutto la sera. In seguito, il pianto inconsolabile si riduce, e dopo tre mesi cessa nella maggior parte dei neonati.
Anche in questo caso è importante essere vicini al bambino e cercare, per esempio, di calmarlo con dolcezza. Se vi accorgete di essere molto tesi, adagiate il bambino in un luogo sicuro, come il lettino, uscite dalla stanza per un po’, lasciando che il bambino strilli, e cercate di calmarvi. In ogni caso, la cosa fondamentale è questa: non scuotete mai il vostro bambino! (rimando alla sindrome del bambino scosso). La cosa ottimale è avere a portata di mano una lista di nomi da contattare in simili situazioni stressanti. I genitori trovano consulenza e sostegno anche presso il servizio Elternnotruf (anche in italiano) o presso il centro di consulenza per madri/padri più vicino. Qui sono indicate ulteriori offerte di consulenza.
Ricordate:
Un neonato non piange mai per infastidirvi.