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Raccomandazioni al Parlamento per la sessione primaverile 2025

Brevi raccomandazioni al Consiglio nazionale

24.4320 10.03.2025

Mo. Gruppo V. Imparare dalla Danimarca e dalla Svezia. Impostare il ricongiungimento familiare in funzione degli interessi della Svizzera

La proposta di inasprimento del ricongiungimento familiare di persone straniere in Svizzera sono contrari al bene del bambino e al diritto fondamentale del rispetto della vita familiare.

Protezione dell’infanzia Svizzera raccomanda di respingere la mozione.

La mozione intende inasprire le condizioni per il ricongiungimento familiare di tutti i gruppi di persone stranieri nell’adempimento di condizioni minime generali. Le condizioni per il ricongiungimento familiare delle persone ammesse a titolo temporaneo sono già oltremodo restrittive e trovano applicazione solo in rari casi. Un inasprimento rappresenta una minaccia al bene del bambino nonché una violazione del diritto al rispetto della vita familiare stabilito nella Costituzione federale e in molti altri trattati di diritto internazionale (CEDU, Patto ONU II, Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia). In modo particolare occorre abolire il limite d’età stabilito per i minorenni che si ricongiungono; anche chi ha un’età compresa tra i 16 e i 18 anni deve poter crescere con i genitori.

Brevi raccomandazioni al Consiglio degli Stati

24.4592 04.03.2025

Po. Graf. Proteggere i bambini e i giovani dal consumo nocivo di social media

La salute psichica dei bambini e degli adolescenti è minacciata dall’utilizzo intenso dei social media. Servono risposte concrete per capire come regolamentare l’accesso di bambini e adolescenti a queste piattaforme.

Protezione dell’infanzia Svizzera raccomanda di seguire il Consiglio federale e di approvare il postulato, così come il postulato Vara (24.4480).

Le grandi società tech che gestiscono i social media mettono di default il loro profitto davanti al bene e alla sicurezza dei bambini e degli adolescenti. Solo a fronte di un’importante pressione normativa da parte dell’opinione pubblica si attivano per rendere i loro prodotti più sicuri. Gli algoritmi servono agli adolescenti su un piatto d’argento vari contenuti pericolosi riguardanti autolesionismo, suicidio, stupefacenti, anoressia ecc. Accade molto spesso che bambini e adolescenti vengano contattati da adulti sconosciuti e malintenzionati, spesso tramite profili fake. È arrivato il momento che la Confederazione si assuma più responsabilità e vagli le possibilità esistenti per tutelare al meglio i bambini e gli adolescenti.
24.305 06.03.2025

Iv. ct. VS. Introduzione di un congedo parentale nazionale

Il congedo parentale consente di prevenire lo stress generato dall’arrivo di un neonato in famiglia. Contribuisce in maniera decisiva a prevenire il maltrattamento infantile durante i primi mesi di vita. La sua introduzione su scala nazionale apporterebbe solamente benefici.

Protezione dell’infanzia Svizzera raccomanda di dare seguito alle iniziative cantonali 24.305 e 24.311.

Attualmente, sono diversi i Cantoni a chiedere l’introduzione di un congedo parentale nazionale e questo ci fa capire l’importanza della questione. In un futuro non troppo lontano, per il bene dei bambini e delle famiglie, è importante che si preveda un congedo parentale che conceda a entrambi i genitori di trascorrere più tempo di quanto finora possibile per accogliere il neonato. La Statistica nazionale annuali sulla protezione dell’infanzia mostrano che i bambini durante il primo anno di vita sono particolarmente esposti a violenza, a causa del sovraccarico e degli alti livelli di stress cui sono sottoposti i genitori. Il congedo parentale dà sollievo, porta tranquillità in famiglia e contribuisce a evitare il maltrattamento sui minori nella prima fase di vita. Una parte del congedo parentale dovrebbe essere riservata al padre affinché possa essere coinvolto sin dalla nascita nella cura del neonato, sviluppando così un legame più stretto.
23.4009 20.03.2025

Mo. Egger. Estendere l’imprescrittibilità per gli abusi sessuali su minorenni

Spesso ci vogliono decenni prima che i minorenni rimasti vittime di violenza sessuale riescano a parlarne. Il fatto che tali reati cadano in prescrizione, di fatto, rende loro ancora più difficile l’accesso alla giustizia e non fa altro che tutelare gli autori di reato.

Protezione dell’infanzia Svizzera raccomanda di approvare la mozione.

Prima che una persona riesca a parlare degli abusi sessuali che ha subito da minorenne spesso passano decenni. Attualmente, il Codice penale contempla questa fattispecie solo se la vittima ha meno di dodici anni al momento del reato. In questo caso, si esclude la prescrizione della pena. Tuttavia, per i bambini più grandi, valgono gli stessi termini di prescrizione esistenti in passato, i quali rendono effettivamente difficoltoso l’accesso alla giustizia. Occorre cambiare questa situazione. L’obiettivo della mozione è in linea con gli sforzi internazionali: il Comitato di Lanzarote ritiene che l’imprescrittibilità degli abusi sessuali sui minorenni sia un provvedimento efficace per attuare quanto pattuito nella Convenzione di Lanzarote. L’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa così come il Comitato dell’ONU per i diritti dell’infanzia sostengono l’abolizione dei termini di prescrizione in riferimento ai reati di violenza sessuale nei confronti dei bambini.
24.4464 20.03.2025

Mo. Regazzi. Una strategia contro l’uso abusivo delle nostre immagini

I bambini e gli adolescenti subiscono ricatti a causa di immagini di nudo create con l’IA a partire dai loro contenuti presenti sui social media. Per far fronte al molteplice abuso di immagini in rete urgono provvedimenti coordinati e globali.

Protezione dell’infanzia Svizzera raccomanda di approvare la mozione.

Con l’IA generativa è possibile produrre materiale pornografico partendo da immagini quotidiane. Si tratta di un atto punibile e oltremodo lesivo per le vittime. I dati forniti dallo sportello di segnalazione clickandstop.ch contro la pedocriminalità su Internet mostrano che le immagini di nudo (anche false) vengono sempre più spesso utilizzate per ricattare i minorenni. Il rischio che le nostre immagini vengano impropriamente utilizzate in rete a scopi criminali riguarda tutti e non può essere accettato come il prezzo da pagare essendo parte di una società digitalizzata. Le diverse piattaforme e gli strumenti identificati dal Consiglio federale nel suo parere alla mozione non sono stati finora sufficienti per contrastare efficacemente questo fenomeno ricco di sfaccettature. I provvedimenti e gli attori coinvolti devono essere coordinati meglio e occorre assicurare un approccio uniforme.