Retrospettiva sulla sessione autunnale
Nella sessione autunnale abbiamo fornito le nostre raccomandazioni circa la tutela dei bambini su tre questioni nel Consiglio degli Stati e su due questioni nel Consiglio nazionale. La mozione Gugger «Proteggere efficacemente i minori di 16 anni dai contenuti pornografici su Internet» è stata una delle questioni più ampiamente discusse. Qui trovate più nel dettaglio la retrospettiva sulla sessione autunnale
Nel corso della sessione autunnale i consigli hanno discusso tra le altre cose anche sulla legge federale
sulla protezione dei minori nei settori dei film e dei videogiochi. La questione è stata a lungo dibattuta nei consigli: il Consiglio degli Stati si è opposto al controllo delle microtransazioni e alla competenza della Confederazione di sostenere i Cantoni nella promozione della competenza mediatica. Avrebbe inoltre preferito utilizzare all’interno della legge la parola «categorie» rispetto a «organizzazioni di categoria». Il Consiglio nazionale ha teso infine una mano per trovare un compromesso, affinché la legge federale potesse finalmente essere approvata, includendo altresì importanti miglioramenti nella protezione dei minori e, in modo particolare, anche in relazione alla promozione delle competenze mediatiche, un importante fattore di protezione.
Il Consiglio nazionale ha approvato un postulato della sua Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura, il quale richiede un’analisi degli standard nell’ambito dell’informazione sessuale a scuola. L’informazione sessuale scolastica contribuisce alla prevenzione della violenza sessuale, ma viene organizzata in modo molto diverso dai vari Cantoni. È fondamentale ottenere una panoramica su scala nazionale circa questi standard: l’azione preventiva dipende anche dalla qualità dell’insegnamento.
Il Consiglio degli Stati ha approvato una mozione della consigliera agli Stati ticinese Marina Carobbio, con cui la Confederazione ha ricevuto l’incarico di elaborare standard e basi, in modo che in ogni Cantone siano a disposizione dei centri di crisi per le vittime di violenza sessuale, domestica ed esplicitamente legata a un determinato sesso. La prima assistenza medica e psicologica specializzata andrebbe anche a beneficio delle persone interessate di più giovane età. Il Consiglio nazionale deve ancora deliberare in merito alla mozione.
Sono due gli interventi parlamentari che il Consiglio degli Stati ha assegnato alle Commissioni responsabili per ulteriori accertamenti: la mozione del Consigliere agli Stati Matthias Michel originario di Zugo riguardante il divieto sancito dal diritto penale di pratiche atte al cambiamento del sesso su bambini con una variante congenita del carattere sessuale e la mozione, già approvata dal Consiglio nazionale, presentata dal Consigliere nazionale zurighese Nik Gugger, secondo cui occorre creare le basi per attuare provvedimenti tecnici utili a bloccare i siti internet con contenuti pornografici e privi di una sufficiente protezione dei minori. Questi interventi saranno successivamente inseriti all’ordine del giorno.
Dopo la sessione, le Commissioni lavoreranno ad altre questioni molto importanti: la Commissione degli affari giuridici discuterà della revisione del diritto penale in materia sessuale, mentre la Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati discuterà probabilmente a novembre sull’inquadramento giuridico del diritto dei minori a un’educazione non violenta – non ci arrendiamo!
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Lavoro politico
Protezione dell’infanzia Svizzera si impegna in ambito politico nazionale per favorire l’interesse dei minori. Noi contribuiamo con le nostre competenze lungo tutto il processo legislativo, per una Svizzera in cui tutti i bambini siano protetti e sostenuti. -
Il Consiglio federale disconosce la necessità di inquadrare a livello giuridico il diritto a un’educazione non violenta
Il Consiglio federale disconosce la necessità di inquadrare a livello giuridico il diritto a un’educazione non violenta – benché siano ancora troppi i bambini che sperimentano violenza in ambito educativo. Per il Consiglio federale la legislazione parla chiaro, ma non vale lo stesso per la popolazione.